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al testo di Loredana Savelli
nativit
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dormiremo su giacigli di paglia, torneremo a sentire il sapore del pane. aspetteremo nella penombra gli indizi del risveglio. faremo memoria. e ora spogliati, voglio vedere le vene aggrinzirsi e farsi violaceo il sangue nel parto.
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Loredana Savelli
- 21/12/2015 17:38:00
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a Fiammetta, in particolare. Grazie. E un testo un po forte e può essere travisato. La natività, come sinonimo di autenticità. Perciò lo "spogliarsi" è in qualche modo lo smascherarsi. Spogliarsi anche di regalità (come il bambino di Betlemme). Perciò ho fatto riferimento anche al giaciglio di paglia e al pane.
Ma ammetto che il senso lho ricostruito io stessa soltanto dopo e questo è anche il bel "gioco" della poesia e della scrittura in generale, così credo.
Un saluto caro a tutti.
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Maria Rosa Cugudda
- 21/12/2015 13:00:00
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Lirica originale, quanto vera, apprezzata particolarmente!
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Fiammetta Lucattini
- 21/12/2015 09:51:00
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Una poesia completamente fuori dalle tue corde, e commovente nella sua durezza. Un augurio speciale.
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Alberto Becca
- 18/12/2015 21:45:00
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"Sangue che io vedo (se i grandi occhi neri/ socchiudo in languidezza di desìo) / scorrere per vene e muscoli nel mio / corpo dal capo eretto ai piè leggeri / Sangue ch io sento insorgere al cervello / fumida vampa, ed affluirmi al cuore / so la tua forza, gusto il tuo sapore / da te ogni giorno ho un fremito novello" poesia di Ada Negri (1870-1945)
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Fausto Torre
- 17/12/2015 17:09:00
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bello questo momento che hai suscitato, dal carattere panico del sentire la vita dalle sue viscere. Come vedi anche a me nel commentarti viene limpulso di usare parole sanguigne e terrene. Bella composizione che mi rimanda al rito della rigenerazione.
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